FUNZIONE ARMONICA
In analisi matematica,
una funzione armonica indica una funzione definita su un dominio che sia derivabile parzialmente due volte e che soddisfi l’equazione di Laplace, cioè tale che
Le funzioni armoniche sono importanti in molti aspetti della matematica e della fisica, e sono l’oggetto principale dell’analisi armonica.
Esempio
La funzione
f(x, y) = ekx sin(ky)
definita su un qualsiasi aperto di , è armonica. Infatti
e la somma delle derivate parziali seconde è sempre 0.
Proprietà del valor medio
Ogni funzione armonica soddisfa la proprietà del valor medio.
Si fissi un dominio e sia una funzione armonica.
Si indichi il volume della palla unitaria in .
Allora per ogni palla chiusa di raggio R e centro y, che denotiamo , vale la seguente uguaglianza:
Inoltre vale anche
Dimostrazione:
Si fissi . Applicando il teorema della divergenza al campo vettoriale si ottiene
Si passi dalle coordinate cartesiane (x, y) a quelle polari (r,ω), con r = | x − y | , .
Quindi f(x) = f(y + rω) e si verifica.
Calcoliamo l’integrale della derivata normale di f.
Riscalando rispetto ad ω si ottiene
È possibile scambiare derivata e integrale, quindi
Per concludere, si torni all’integrale di superficie
Se ne deduce che per ogni ρ si ha
Passando al limite per si ottiene la prima uguaglianza. La seconda si ottiene integrando rispetto a ρ.
Principio del massimo
Il principio del massimo è, forse, la proprietà più importante della funzioni armoniche.
Esso afferma che massimi e minimi stretti di una funzione armonica, se esistenti, vengono assunti al bordo.
Più precisamente, si consideri una funzione armonica, dove è un dominio di .
Si supponga che esista in tale che per ogni . Allora è costante.
Dimostrazione:
La dimostrazione usa la proprietà del valor medio.
Sia e si consideri l’insieme .
Per ipotesi, esso è non vuoto, ed è chiuso in per la continuità di .
Si consideri adesso la funzione . Essa è negativa ed armonica.
Si scelga una palla e si applichi la proprietà del valor medio a .
Si ottiene
Dato che l’integrando è negativo, l’uguaglianza è soddisfatta se e solo se nella palla .
Quindi , cioè è aperto in .
Ne consegue .
Armonicità delle funzioni complesse analitiche
Nel caso di funzioni di variabile complessa, il concetto di funzione armonica entra come particolare teorema soddisfatto dalle funzioni analitiche.
Sia infatti f(x + iy) = ω(z) = u(x,y) + iv(x,y) una funzione analitica.
Allora sia la u(x,y) che la v(x,y) sono funzioni armoniche delle due variabili x e y:
Dimostrazione:
Basta calcolare le derivate seconde delle equazioni di Cauchy – Riemann e confrontarle, ricordando che:
Sommando la prima e l’ultima e la seconda e la terza ed utilizzando il teorema di Schwarz sull’invertibilità delle derivate parziali:
c.v.d.
Abbiamo così un importante teorema:
date due funzioni u e v armoniche in un aperto D che soddisfano le condizioni di Cauchy-Riemann allora v è detta armonica coniugata di u, ma non è vero il contrario.
Una conseguenza di questo teorema è che una funzione è analitica in un aperto D del piano complesso se e solo se v è l’armonica coniugata di u.
Ciò significa che una funzione analitica può essere costruita a partire dall’assegnazione della sua parte reale u(x,y) e ricavando la sua parte immaginaria a meno di una costante.
Vediamo come calcolare l’armonica coniugata di una funzione u(x, y) con un esempio.
Sia u(x, y) = y3 − 3x2y.
Questa funzione è armonica poiché:
uxx + uyy = − 6y + 6y = 0
Volendo trovare l’armonica coniugata v(x,y), utilizziamo le condizioni di Cauchy-Riemann: ux = vy, dunque:
ux = − 6xy = vy
Possiamo integrare questa vy mantenendo fissata la variabile x (cioè considerandola come una costante):
dove φ(x) è una funzione arbitraria dipendente da x.
Ora utilizziamo la condizione di Cauchy-Riemann uy = − vx, per farlo deriviamo v(x, y) ottenuta per integrazione rispetto a x:
vx = − 3y2 + φ‘(x)
e calcoliamo la derivata uy dalla funzione di partenza:
uy = 3y2 − 3x2
quindi uguagliamo e ricaviamo il valore di φ(x):
dalla quale per integrazione:
φ(x) = x3 + C
dove C è la costante di integrazione. Abbiamo terminato:
v(x,y) = − 3xy2 + x3 + C
cioè abbiamo ricavato l’armonica coniugata di u(x, y) a meno di una costante C; in tal modo la funzione:
f(z) = u(x,y) + iv(x,y) = (y3 − 3x2y) + i(x3 − 3xy2 + C)
è una funzione analitica uguale a f(z) = i(z3 + C).
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