RSS

Archivi tag: punto di accumulazione

Punto di accumulazione

Salvatore Di Lucia

°°°°°

“La matematica non smetterà mai di stupirmi:

un prodotto della libera immaginazione umana che corrisponde esattamente alla realtà”.

Albert Einstein

Punto di accumulazione

Un punto di accumulazione di un insieme reale E

è un punto x0 per il quale, comunque si scelga un intorno completo del punto stesso, esiste almeno un punto y dell’insieme E diverso da x0 e tale da appartenere all’intorno considerato.

In questa lezione vogliamo presentare la nozione di punto di accumulazione di un insieme in modo da iniziare a studiare le possibili relazioni tra punti e insiemi, con lo scopo successivo di studiare le proprietà dei sottoinsiemi reali a partire dall’analisi dei punti che li costituiscono, e non solo.

Definizione di punto di accumulazione

Consideriamo un generico insieme E ⊆ R, e sia x_(0)∈R un punto qualsiasi non necessariamente appartenente all’insieme.

Iniziamo col dare una definizione di punto di accumulazione che poi commentiamo con un po’ di esempi.

Diciamo che x_(0)∈R è punto di accumulazione per l’insieme E ⊆ R se, comunque scelto un intorno completo B(x_(0),ε), risulta che B(x_(0),ε) contiene almeno un punto di E diverso x_(0).

In simboli matematici:

Una prima spiegazione sulla definizione di punto di accumulazione

Prestiamo attenzione alla definizione appena data, e soprattutto alle parole “comunque scelto un intorno completo”.

Per dire che un punto x_(0) è un punto di accumulazione per un insieme E non basta trovare almeno un intorno di x_(0) tale da contenere almeno un punto di E che sia diverso da x_(0).

La proprietà deve essere soddisfatta per qualsiasi intorno del punto x_0.

Trovare un intorno completo B(x_(0),ε) che soddisfi la proprietà non basta,

infatti potrebbe esserci un intorno completo B(x_0,pluto) più piccolo, dunque con raggio pluto < ε, tale da non contenere alcun punto di E che sia diverso da x_(0).

Ad esempio

il punto x_(0) in figura non è di accumulazione per l’intervallo in nero […)

Un esempio di punto che non è di accumulazione per un insieme (intervallo in nero).

Da una parte è vero che c’è un intorno (arancione) che contiene almeno un punto dell’intervallo nero che sia diverso da x_(0);

dall’altra però la proprietà richiesta deve valere per ogni intorno, e ad esempio nel caso dell’intorno rosso non è verificata.

Al contrario,

se nello stesso esempio proviamo a considerare come x_0 un qualsiasi punto dell’intervallo, o eventualmente anche il suo estremo destro, intuiamo facilmente che la proprietà richiesta dalla definizione è verificata: comunque scegliamo un intorno completo del puntotroviamo sempre almeno un altro elemento dell’insieme che sia diverso da x_otale da appartenere all’intorno considerato

Esempi di punti di accumulazione

Esempio A

Il primo – nonché l’esempio di maggiore utilizzo in questi casi – consiste nel considerare la successione di valori reali definita nel modo seguente

vale a dire l’insieme

Diciamo che x_(0) = 0 è un punto di accumulazione per E.

Non vi fidate?

Molto bene, allora vediamo di stabilire se la definizione di punto di accumulazione è soddisfatta. 😉

Vogliamo mostrare che, comunque scegliamo un intorno completo di x_(0) = 0, esso conterrà almeno un punto di E diverso da x_(0) = 0 stesso.

Per riuscirci dobbiamo ragionare in astratto ed indipendentemente dalla lunghezza degli intorni.

Per dimostrare che vale la proprietà “contenere un altro punto di E che non sia x_(0) = 0“, non possiamo effettuare una verifica manuale per ogni possibile intorno, ossia per ogni possibile raggio ε.

Possiamo però fare una verifica in generale, quindi considerare il raggio dell’intorno come un parametro generico.

In questo modo, se riusciamo a dimostrare la proprietà con un generico intorno B(0,ε), dove l’aggettivo generico è inteso come “con generico raggio”, allora la proprietà vale automaticamente per ogni intorno.

In questo caso consideriamo B(0,ε).

È vero che, comunque si scelga ε > 0, riusciamo a trovare un punto di E diverso da x_(0) = 0 e appartenente ad esso?

Gli elementi di E sono della forma (1)/(n) ed è facile mostrare che, comunque scegliamo un raggio ε > 0, la proprietà è verificata:

basta considerare n in modo tale che risulti

(1)/(n) < ε

ossia comunque scegliamo ε > 0è sufficiente considerare

n > (1)/(ε)

per avere la proprietà di appartenenza.

Ad esempio,

se consideriamo ε = 0.2 allora risulterà che ogni elemento (1)/(n) con n > (1)/(0.2) = 5appartiene nell’intorno prefissato.

Dalla generalità del ragionamento consegue che la proprietà richiesta dalla definizione è verificata per ogni possibile intorno di x_(0) = 0, per cui x_(0) = 0 è un punto di accumulazione per E.

Di più: x_(0) = 0 è un punto di accumulazione dell’insieme pur non appartenendo all’insieme stesso.

Per il resto osserviamo che i punti dell’insieme E non sono punti di accumulazione per l’insieme stesso.

Per capirlo consideriamo ad esempio il primo elemento dell’insieme, cioè 1

(ottenuto per n = 1).

Il ragionamento si estenderà facilmente a tutti gli altri elementi dell’insieme.

Il punto 1 non è di accumulazione per E e per vederlo basta trovare un solo intorno di E tale da non contenere altri punti di E oltre a 1.

Se infatti la proprietà non vale anche per un solo intorno, allora la proprietà non vale per qualsiasi intorno:

in questo caso basta considerare l’intorno B(1,(1)/(3)) e voilà, tale intorno non contiene alcun altro elemento dell’insieme.

Aspetti e conseguenze della definizione di punto di accumulazione che spesso sfuggono

1) Innanzitutto notiamo che, dato un punto di accumulazione x_0∈R per un insieme E, in un suo intorno qualsiasi cade almeno un punto y∈ E dell’insieme diverso da x_0.

Poiché la proprietà deve valere per ogni intorno del punto, se ci concentriamo su uno specifico intorno possiamo restringerlo indefinitamente e continuare a trovare un punto y∈ E, y ≠ x_0 che appartenga ad esso.

In sintesi, dato un punto di accumulazione, in ogni intorno cade almeno un punto y∈ E, y ≠ x_0 e quindi in ogni intorno cadono infiniti punti dell’insieme diversi da x_0.

Nell’esempio,

se n è tale che (1)/(n)∈ B(0,ε), allora ogni elemento del tipo (1)/(N)con N > n apparterrà a B(0,ε).

2) Un punto di accumulazione per un insieme può non appartenere all’insieme stesso.

Non fatevi tradire dalla definizione:

leggendola distrattamente si potrebbe implicitamente fraintendere la scrittura

∃ y∈ E, y ≠ x_0

e pensare che x_0 per essere di accumulazione debba necessariamente appartenere ad E. Non è così:

la definizione richiede che x_0∈R e non che x_0∈ E.

Nell’esempio proposto

x_(0) = 0 non appartiene all’insieme E, poiché non esiste alcun numero naturale per cui risulti (1)/(n) = 0.

Ciononostante esso è di accumulazione per E.

3) Lo abbiamo già scritto ma per sicurezza lo ribadiamo.

Per negazione della definizione, se troviamo anche un solo intorno per cui non vale la proprietà della definizione

(cioè se troviamo un intorno che non contiene alcun elemento dell’insieme e che non sia x_0)

allora la proprietà non vale per qualsiasi intorno.

In parole povere

per dimostrare che un punto non è di accumulazione per un insieme ci basta individuare un solo intorno all’interno del quale non ricade alcun elemento dell’insieme e che sia diverso dal punto stesso.

4) Signore e signori: il nome!

Un punto si dice di accumulazione per un insieme perché i punti dell’insieme si accumulano ad esso, non trovate? 🙂

Esempio B (punti di accumulazione di un intervallo)

Vediamo di espandere quanto scritto nel primissimo esempio post definizione.

Consideriamo un qualsiasi intervallo I ⊆ R.

Ogni punto contenuto nell’intervallo è un punto di accumulazione per l’intervallo stesso, ed è facilissimo vederlo.

Comunque consideriamo un intorno di un fissato punto x_(0) contenuto nell’intervallo, troviamo sempre almeno un punto c dell’intervallo tale da appartenere all’intorno e che sia diverso da x_(0) stesso. Facile, no?

Qui notiamo che un punto di accumulazione per un insieme può appartenere all’insieme stesso.

 Cosa succede con gli estremi di un intervallo?

Che siano inclusi (parentesi quadra) o esclusi (parentesi tonda), poco importa:

in tutti i casi sono sempre punti di accumulazione per l’intervallo stesso.

Consideriamo ad esempio l’intervallo (a,b].

Il punto a è di accumulazione per l’intervallo considerato:

comunque scegliamo un intorno completo di a, la parte destra dell’intorno conterrà sempre almeno un punto dell’intervallo che non sia a.

Lo stesso dicasi per b, in tal caso però dovremo fare riferimento alla parte sinistra dell’intorno completo.

Generalizzazione

(i punti e gli estremi di un intervallo sono di accumulazione per l’intervallo stesso)

Tutti i punti di un intervallo non degenere, compresi gli estremi

(a prescindere che siano inclusi od esclusi), s

ono sempre di accumulazione per l’intervallo.

Più precisamente tutti e soli i punti di accumulazione di un intervallo sono dati dai punti appartenenti all’intervallo e dagli eventuali estremi esclusi dall’intervallo.

Esempio C

Ragioniamo infine sull’insieme

(intervallo unito a un singleton).

Qui è evidente che non è di accumulazione per E,

infatti possiamo trovare almeno un intorno di  che non contiene alcun punto di E oltre al medesimo .

Uno a caso?

L’intorno , infatti

Come ormai sappiamo, se la proprietà non vale per uno specifico intorno non può valere per ogni intorno, quindi  non è di accumulazione per E.

Un suggerimento spassionato

Ricordatevi sempre:

non fatevi spaventare quando in una definizione compare per ogni;

per verificarla è sufficiente effettuare una verifica in generale, trattando i parametri che compaiono (nel nostro caso specifico le lunghezze ε degli intorni) come variabili.

Viceversa, per confutarla basta trovare un controesempio, cioè un esempio in cui la definizione non è soddisfatta.

Insieme derivato

Una pura formalità.

I nomi ci permettono di alleggerire il linguaggio, poco importa che sia scritto o parlato.

Vale dunque la pena di aggiungere un ulteriore tassello alla teoria e introdurre la nozione di insieme derivato di un insieme E, solitamente indicato con uno dei seguenti simboli

e definito come l’insieme dei punti di accumulazione dell’insieme E.

Qui ci fermiamo ma vogliamo anche lasciarvi qualche spunto di riflessione:

aiutandovi con qualche esempio creato ad hoc cercate di stabilire se:

– l’insieme derivato di un insieme E può essere contenuto nell’insieme E;

– l’insieme derivato di un insieme E può contenere l’insieme E;

e, in termini generali, di stabilire se è vero o non è vero che

– l’insieme derivato è sempre contenuto nell’insieme;

– l’insieme derivato contiene sempre l’insieme.

Ragionateci:

tutte le risposte sono scritte tra le righe dei precedenti esempi.

E a tal proposito, se volete leggerne altri: insieme derivato.

I punti di accumulazione ci serviranno per definire la nozione di insieme chiuso o insieme aperto, ma prima introdurremo altri tipi di punti che si definiscono con logiche analoghe ai punti di accumulazione.

La materia può sembrare spigolosa all’inizio, ma è sufficiente procedere con ordine e capire ogni singola parola delle definizioni, dove con ogni si intende tutte.

°°°°°

Link Lezione precedente

 

Tag:

Intervallo in R^n

°°°°°

°°°°°

Intervallo

In matematica,

un intervallo è un sottoinsieme dei numeri reali formato da tutti i punti della retta reale che sono compresi tra due estremi  e .

Gli estremi possono (ma non devono necessariamente) appartenere all’intervallo e possono essere infiniti.

Definizione

Formalmente,

un sottoinsieme  dei numeri reali  o di un altro insieme ordinato è un intervallo se per ogni coppia di elementi  e  di , ogni altro elemento  tale che  sta anch’esso in .

Osservazione

In  gli intervalli corrispondono agli insiemi convessi.

°°°°°

Insieme convesso 

In uno spazio euclideo R^2

un insieme convesso è un insieme nel quale, per ogni coppia di punti, il segmento che li congiunge è interamente contenuto nell’insieme.

Esempi di

insiemi convessi :

cerchi ,

sfere ,

cubi ,

piani ,

semipiani ,

trapezi ,

mentre

Esempi di

insiemi non convessi:

archi di circonferenze ,

tori ,

qualunque insieme che contenga buchi,

incavature o che non sia connesso .

°°°°°

In uno spazio euclideo R^3

In tre dimensioni,

esempi di insiemi convessi sono

la sfera ,

il cubo ,

il paraboloide ,

mentre

esempi di insiemi non convessi sono :

il toro ,

l’ iperboloide iperbolato.

In termini più intuitivi una figura convessa è una figura “che esubera”, mentre una figura concava è una figura “che rientra”.

In insiemistica non si adopera la definizione di insieme concavo, bensì la nozione più articolata di

spazio connesso .

Nello studio delle funzioni , si può definire una funzione convessa come funzione il cui epigrafico è un sottoinsieme convesso del piano.

°°°°°

Spazi vettoriali

Sia

uno spazio vettoriale .

Un insieme  si dice convesso se

per ogni coppia di punti il segmento che li congiunge: 

è interamente contenuto in .

Un insieme bilanciato e convesso è detto assolutamente convesso .

Proprietà

  • Si può inoltre dimostrare che l’ intersezione di due insiemi convessi è ancora un insieme convesso. Infatti, siano X e Y due insiemi convessi, e A e B due punti appartenenti a .

  • Allora, siccome X è convesso e contiene sia A che B, contiene anche il segmento AB. Altrettanto si può dire di Y.

  • Quindi il segmento AB appartiene ad entrambi gli insiemi, e dunque alla loro intersezione.

  • Siccome questo ragionamento si può fare per ogni possibile scelta di

    , l’intersezione è un insieme convesso.

  • Si dimostra che in ogni insieme convesso, chiuso, non vuoto e contenuto in uno spazio di Hilbert esiste un unico elemento  tale che:

Esempi di insiemi convessi

Si consideri lo spazio euclideo . 

  • Un semispazio di è il sottoinsieme con e .

  • I semispazi sono sottoinsiemi convessi, infatti: dati due punti , per ogni

si ha:

e quindi ,

  • Data una norma su e un numero reale ,

la palla chiusa è un sottoinsieme convesso, 

  • Data una norma su e un numero reale ,

il cono di norma è un sottoinsieme convesso.

°°°°°

Gli intervalli di  sono quindi gli insiemi seguenti

(dove  e  sono due numeri reali tali che ):

  1.  (intervallo aperto)

  2.  (intervallo chiuso)

  3.  (intervallo chiuso a sinistra)

  4.  (intervallo chiuso a destra)

  5.  (intervallo aperto infinito a destra)

  6.  (intervallo chiuso infinito a destra)

  7.  (intervallo aperto infinito a sinistra)

  8.  (intervallo chiuso infinito a sinistra)

  9.  (tutta la retta reale)

  10.  (un punto)

  11. l’insieme vuoto

I punti  e  sono gli estremi dell’intervallo.

Quindi

una parentesi quadra   indica che l’estremo appartiene all’intervallo,

mentre

una parentesi tonda   indica che non vi appartiene.

Una notazione alternativa usa  e  rispettivamente al posto di  e .

Entrambe le notazioni fanno parte dello standard ISO 31-11 e del successivo ISO 80000-2 come equivalenti sebbene la notazione che prevede l’utilizzo delle parentesi tonde per indicare gli intervalli aperti sia in assoluto la più utilizzata.

I primi quattro intervalli hanno lunghezza ,

i cinque seguenti hanno lunghezza infinita,

il punto e l’insieme vuoto hanno lunghezza .

°°°°°

L’intervallo unitario è l’intervallo chiuso .

Proprietà

  • L’unione e l’intersezione di due intervalli aventi intersezione non vuota è un intervallo.

  • L’immagine di un intervallo mediante una funzione continua da  in  è ancora un intervallo.

  • Un sottoinsieme della retta reale è un intervallo se e solo se è connesso.

  • Un intervallo è compatto se e solo se è del tipo .

  • Ogni intervallo (anche infinito) è omeomorfo a uno, ed uno solo, di questi cinque intervalli:

un punto,  o l’insieme vuoto.

°°°°°

Notazioni alternative

Raramente in ambito matematico, ma sovente in ambito ingegneristico,

il simbolo ÷, chiamato obelo, viene usato in Italia per indicare un intervallo numerico.

Ad esempio

3 ÷ 7 vuol dire ‘da tre a sette’, estremi compresi.

°°°°°

Insieme aperto

Il concetto di insieme aperto si trova in matematica in molti ambiti e con diversi gradi di generalità.

Intuitivamente,

un insieme è aperto se è possibile spostarsi sempre poco in ogni direzione a partire da ogni punto dell’insieme senza uscire dall’insieme stesso.

In realtà, seguendo le definizioni generali ci si può allontanare abbastanza da questa idea intuitiva; attraverso la definizione di insieme aperto si possono definire i settori come “vicino”, “lontano”, “attaccato”, “separato”;

Le definizioni non intuitive di insiemi aperti corrispondono a situazioni matematiche in cui questi utilizzati vengono utilizzati in modo non intuitivo.

°°°°°

Spazi topologici

La topologia è l’ambito più generale in cui si incontrano gli insiemi aperti; 

in questo contesto il concetto di insieme aperto viene considerato fondamentale;

preso

un insieme X,

se

una qualunque collezione T di sottoinsiemi di X soddisfa le proprietà riportate sotto,

X diventa uno spazio topologico ,

T viene chiamata topologia di X

e

gli insiemi di T , per definizione, i suoi aperti.

Perché

la collezione T sia una topologia deve valere:

  1. l’ unione di una collezione arbitraria di insiemi di T è ancora un insieme di T

  2. l’ intersezione di un numero finito di insiemi di T è ancora un insieme di T

  3. l’insieme X e l’ insieme vuoto appartengono a T

Lo spazio topologico viene indicato specificando la coppia (X, T ).

È da notare che se si considera uno stesso insieme X con due diverse topologie T e T ‘ , si hanno due spazi topologici diversi; tuttavia in molti casi, in cui la struttura topologica emerge in modo “naturale”, indicare l’insieme è sufficiente per individuare lo spazio topologico.

°°°°°

Spazi metrici

In uno spazio metrico ,

un sottoinsieme  di  si dice aperto se, per ogni , esiste un numero reale  tale che i punti che distano da  per meno di  appartengono ancora a .

Formalmente:

se , allora 

Gli aperti metrici così definiti costituiscono una topologia di  secondo la definizione precedente:

in questo modo

ogni spazio metrico è dotato in modo naturale di una struttura di spazio topologico, e tutti gli aperti metrici possono essere considerati aperti topologici (ma non viceversa).

°°°°°

Spazio euclideo

Lo spazio euclideo  è un particolare spazio metrico.

Un insieme aperto  dello spazio euclideo è un insieme tale che per ogni  di  esiste una palla di raggio  centrata in , interamente contenuta in .

In particolare,

un intervallo in  è aperto se è del tipo , dove  e  possono anche essere rispettivamente  e .

°°°°°

Insieme chiuso

Ogni definizione di insieme aperto corrisponde a una definizione di insieme chiuso .

In generale,

un insieme è chiuso se e solo se è il complementare di un insieme aperto;

gli spazi topologici questa è esattamente la proprietà definitoria, negli altri ambiti si danno definizione a parte e questa proprietà viene provata come un teorema .

°°°°°

 

 

 

 

Segue …

Read the rest of this entry »

 
Lascia un commento

Pubblicato da su 11 novembre 2021 in Topologia

 

Tag: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

Punto di accumulazione

Punto di accumulazione

In matematica 

il concetto di punto di accumulazione è uno dei principali dell’analisi matematica e della topologia.

Definizione

Dato l’insieme  e  (non interessa che  appartenga ad  o meno),

si dice che  è punto di accumulazione per l’insieme  se in ogni intorno  di  esiste almeno un elemento  diverso da  e appartenente ad .

In formule:

Intuitivamente questo significa che arbitrariamente vicino a  ci sono sempre punti di  (diversi da ).

Generalizzazioni

La nozione di punto di accumulazione è generalizzata agli spazi metrici e topologici;

in entrambi i casi un punto  è di accumulazione per un insieme  se l’insieme  contiene punti “arbitrariamente vicini” ad .

La nozione di “arbitrariamente vicino” è formalizzata in modo appropriato, a seconda che lo spazio sia munito di una metrica o soltanto di una topologia.

Spazi topologici

In topologia 

un punto  appartenente ad uno spazio topologico  è un punto di accumulazione per un sottoinsieme  di  se

qualsiasi aperto  contenente  interseca  in almeno un punto diverso da .

In simboli:

Spazi metrici

In uno spazio metrico,

se si considera la topologia naturale indotta dalla metrica, la definizione introdotta precedentemente è equivalente alla seguente:

dove  è la palla di raggio  e centro .

In altre parole,

ogni palla centrata in  interseca  in qualche punto diverso da .

Nel caso di spazi metrici,

se  è punto di accumulazione per , allora è possibile trovare punti di , distinti da  a distanza arbitrariamente piccola da .

Dunque

in ogni intorno di  cadono infiniti punti di .

Nozioni correlate

L’insieme dei punti di accumulazione di  è detto insieme derivato di  e si indica di solito con .

 

 

 

 

Segue …

Read the rest of this entry »

 
Lascia un commento

Pubblicato da su 25 marzo 2021 in MATEMATICA

 

Tag:

limite per funzioni reali di variabile reale

°°°°°

“La matematica non conosce razze o confini geografici; per la matematica, il mondo culturale è una singola nazione.”

DAVID HILBERT

°°°°°

limite per funzioni reali di variabile reale

Premessa

Punto di Accumulazione

Questa idea intuitiva ci dice che il limite rappresenta la vicinanza di una funzione ad un determinato valore (sia esso un numero reale o ) per che tende ad un certo valore (anche qui sia esso un numero reale o). Per comodità di notazione scriveremo

Questa è la definizione generale di limite per una funzione.

È davvero molto importante e bisogna saperla maneggiare con grande naturalezza.

Vediamo ora come si può utilizzare questa definizione e come si trasforma a seconda dei casi.

Caso 1: e limite reale  λ∈R

Caso 2: e limite 

Caso 3:  e limite 

Caso 4: e limite reale λ∈R

cioè per ogni intervallo del limite, esiste un numero reale tale che il valore della funzione è vicino al limite quanto si voglia, per un opportuno  abbastanza grande ed in particolare sempre più grande di  (tendente quindi a ).

Caso 5:  e limite reale λ∈R

cioè per ogni intervallo del limite, esiste un numero reale tale che il valore della funzione è vicino al limite quanto si voglia, per un opportuno  abbastanza piccole ed in particolare sempre più piccolo di  (tendente quindi a ).

Caso 6:

Questi sono sostanzialmente i modelli di tutti i casi di limite.

Esercizio nel caso di :

Caso 7:

Caso 8:

 

Caso 9:

°°°°°

…Segue…

Read the rest of this entry »

 
Lascia un commento

Pubblicato da su 20 novembre 2020 in MATEMATICA

 

Tag: ,

iMathematica

°°°°°

°°°°°

Punto di accumulazione

Definizione

Dato l’insieme  e  (non interessa che  appartenga ad  o meno), si dice che  è punto di accumulazione per l’insieme  se in ogni intorno  di  esiste almeno un elemento  diverso da  e appartenente ad . In formule:

Intuitivamente questo significa che arbitrariamente vicino a  ci sono sempre punti di  (diversi da ).

Generalizzazioni

La nozione di punto di accumulazione è generalizzata agli spazi metrici e topologici; in entrambi i casi un punto  è di accumulazione per un insieme  se l’insieme  contiene punti “arbitrariamente vicini” ad . La nozione di “arbitrariamente vicino” è formalizzata in modo appropriato, a seconda che lo spazio sia munito di una metrica o soltanto di una topologia.

Spazi topologici

In topologia un punto  appartenente ad uno spazio topologico  è un punto di accumulazione per un sottoinsieme  di  se qualsiasi aperto  contenente  interseca  in almeno un punto diverso da . In simboli:

Spazi metrici

In uno spazio metrico, se si considera la topologia naturale indotta dalla metrica, la definizione introdotta precedentemente è equivalente alla seguente:

dove  è la palla di raggio  e centro .

In altre parole, ogni palla centrata in  interseca  in qualche punto diverso da .

Nel caso di spazi metrici, se  è punto di accumulazione per , allora è possibile trovare punti di , distinti da  a distanza arbitrariamente piccola da . Dunque in ogni intorno di  cadono infiniti punti di .

°°°°°

Read the rest of this entry »

 
Lascia un commento

Pubblicato da su 1 settembre 2020 in MATEMATICA

 

Tag: