Teorema di approssimazione di Weierstrass
In analisi matematica,
il teorema di approssimazione di Weierstrass è un risultato che afferma che ogni funzione reale continua definita in un intervallo chiuso e limitato può essere approssimata a piacere con un polinomio di grado opportuno.
Questo è stato dimostrato da Karl Weierstraß nel 1885.
Il teorema ha importanti risvolti sia teorici che pratici.
Marshall Stone lo ha generalizzato nel 1937, allargando il dominio ad un certo tipo di spazio topologico e non limitandosi ai polinomi come funzioni approssimanti.
Il risultato generale è noto come teorema di Stone-Weierstrass.
Enunciato
Data una funzione continua
definita sull’intervallo
, esiste una successione di polinomi
tale che
Il limite è da intendersi non solo puntualmente ma anche rispetto alla convergenza uniforme sul compatto
ovvero con
Una conseguenza immediata di questo teorema è che i polinomi sono densi nello spazio delle funzioni continue
, che quindi risulta essere uno spazio separabile.
Dimostrazione
Osservazioni preliminari
Con la trasformazione biiettiva
il teorema può essere dimostrato, senza perdita di generalità, anche solo per funzioni che verificano la condizione
Estendendo f(x) su
ponendola uguale a zero al di fuori di [0,1] si ottiene una funzione uniformemente continua su tutto
(la funzione di partenza è uniformemente continua su [0,1] per il teorema di Heine-Cantor).
Definizione e proprietà dei polinomi
Per ogni k numero naturale, i polinomi
sono non negativi e monotoni decrescenti in [0,1].
La funzione integrale
è monotona crescente in [0,1].
Vale la proprietà di normalizzazione:
I polinomi che approssimano f(x) sono le funzioni
Si può dimostrare che si tratta effettivamente di polinomi operando il cambio di variabile s = t + x all’interno del primo integrale ed utilizzando il teorema binomiale nell’intervallo [0,1] per calcolare i coefficienti.
Osservazione:
Teorema binomiale
«Il binomio di Newton è bello come la Venere di Milo, peccato che pochi se ne accorgano.» |
(Fernando Pessoa) |
In algebra il teorema binomiale (o anche formula di Newton, binomio di Newton e sviluppo binomiale) esprime lo sviluppo della potenza
-esima di un binomio qualsiasi con la formula seguente:
in cui il fattore
rappresenta il coefficiente binomiale ed è sostituibile con
Tali coefficienti sono peraltro gli stessi che si trovano nel noto triangolo di Tartaglia.
Lo sviluppo vale per ogni coppia di numeri reali o complessi, ma più in generale vale in ogni anello commutativo.
Come esempio di applicazione della formula, riportiamo i casi piccoli,
,
ed
:
Nel caso in cui
sia un numero reale o complesso, la somma finita è sostituita da una serie infinita.
Questa formula generalizzata, nel caso di
reale positivo, fu realizzata da Isaac Newton (da cui il nome).
In base all’ultimo teorema di Fermat, (per
) la serie dei prodotti intermedi più un termine n-esimo non può essere la potenza n-esima di un numero intero.
Per assurdo,
infatti, dati (x , y) interi, se ad esempio per
potessi raccogliere qualche
intero, posto
al primo membro, potrei scrivere
con x, s, z interi.
Esposizione
È possibile, secondo il teorema, sviluppare una qualunque potenza intera di
in una sommatoria nella forma
dove
rappresentano i coefficienti binomiali.
Utilizzando la notazione di sommatoria, la stessa formula può essere scritta:
Una variante di questa formula binomiale può essere ottenuta sostituendo
ad
e
a
, considerando quindi una sola variabile.
In questa forma, si ha:
o, in maniera equivalente,
Prima dimostrazione (induttiva)
Il teorema binomiale può essere dimostrato per induzione.
Infatti è possibile introdurre per tale teorema un passo base per cui esso risulta banalmente vero
e provare con il passo induttivo la veridicità del teorema per un esponente n qualsiasi.
Infatti presa per corretta l’espressione
sicuramente vera per
, si ha
moltiplicando la sommatoria per
si ha
da cui, essendo
ed inoltre
Utilizzando nel primo passaggio la proprietà del coefficiente binomiale
si ha che
essendo infine
e
si ha che
e si ottiene l’espressione formale dello sviluppo della potenza successiva del binomio
che conferma la tesi.
Seconda dimostrazione (combinatoria)
Se scriviamo
come il prodotto
con
fattori, è evidente che il numero delle volte in cui compare nello sviluppo il termine
è pari al numero di combinazioni che si possono ottenere prendendo
volte
e
volte
dai fattori del prodotto, numero che è dato proprio da ![{n \choose k}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/e8cc51538192fdf193790d4378c3a998a6b94262)
Poiché per la proprietà distributiva il prodotto è dato dalla somma di questi termini al variare di
da
a
, si ha subito la tesi.
Caso di esponente generale
La definizione fornita del binomio di Newton è valida solo per
numero naturale.
È tuttavia possibile fornire una generalizzazione valida per
nonché approssimarla in un intorno destro dello 0 con una serie di Taylor.
Nella pratica si usano spesso solo i primi due termini della serie, ossia
dove il resto
indica un infinitesimo di ordine superiore al primo.
Lo sviluppo completo è
,
dove
è il coefficiente binomiale generalizzato, dato da
Dimostrazione
Lo sviluppo attorno all’origine della funzione
è
e, poiché
si ottiene
che è la formula di cui sopra.
Troncando la serie al
-esimo termine, l’errore che si ottiene è un infinitesimo di ordine
.
Parte principale
Considerando la proprietà di normalizzazione e la disuguaglianza integrale abbiamo che, per ogni x :
Dalla definizione di continuità uniforme di f(x), fissato ε /2 > 0,
In base al teorema di Weierstrass esiste il massimo
Fatte queste considerazioni e tenendo presente la disuguaglianza triangolare, la
diventa:
Dato che 0 < δ < 1 , il secondo termine nel secondo membro dell’ultima equazione tende a zero per k che tende ad infinito, perciò è minore di ε /2 per k sufficientemente grande.
In definitiva:
cioè
Caso complesso
Il teorema si può estendere a funzioni a valori complessi
continue.
La dimostrazione è analoga al caso reale, tenendo presente, però, che gli integrali non sono quelli ordinari ma sui cammini e che al posto del valore assoluto nelle formule abbiamo la funzione modulo.
Enunciato del teorema tramite i concetti degli spazi normati
Usando la terminologia degli spazi normati, il teorema afferma che, con la norma uniforme
lo spazio funzionale
dei polinomi sull’intervallo [a, b] è denso nello spazio
delle funzioni continue su tale intervallo.
Nella dimostrazione proposta abbiamo che la disuguaglianza
vale per qualsiasi x, quindi in particolare vale per
Perciò
Conseguenze
Risvolti teorici
Una prima conseguenza è che lo spazio
è separabile perché
stesso è separabile, dato che contiene l’insieme denso e numerabile dei polinomi a coefficienti razionali
Un’altra conseguenza è che è separabile qualsiasi insieme
in cui
è denso.
Tra i tanti esempi di insiemi che verificano questa condizione, si può citare lo spazio L1 delle funzioni a modulo integrabile secondo Lebesgue in [a, b].
Risvolti pratici
Nella maggior parte dei problemi pratici in cui bisogna valutare una funzione sconosciuta, si sa che la funzione in questione è continua (o lo si ipotizza).
Il teorema ci assicura, quindi, che possiamo sempre in linea di principio trovare un polinomio che approssima la funzione incognita con un grado di precisione arbitrario.
Ovviamente altra cosa è determinare esplicitamente un algoritmo per calcolare questo polinomio.
Il teorema di Stone-Weierstrass
Sia
uno spazio topologico di Hausdorff compatto e
l’algebra delle funzioni continue a valori complessi ivi definite, con la topologia generata dalla norma uniforme.
Questa è una C*-algebra dove lo *-operatore è rappresentato dal coniugio dei numeri complessi.
Sia ![{\displaystyle B\subseteq C(K,\mathbb {C} )}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/1205ce469324806fbc1bf6e5586feb525ea7b525)
Se
è una sottoalgebra involutiva di
(cioè se
è un sottospazio chiuso rispetto al prodotto e al coniugio in
) che separa i punti di
, cioè se vale la condizione
allora la *-algebra generata dall’unità di
è densa in
.
La *-algebra in questione è un insieme
che contiene la funzione costante
e che, se
, contiene qualsiasi altra funzione ottenuta partendo da
e applicando un numero finito di volte le operazioni di addizione, moltiplicazione, coniugazione complessa o moltiplicazione per un numero complesso.
Il caso reale del teorema (
) si ottiene come caso particolare di quello complesso, perché se una successione di funzioni complesse converge uniformemente ad
allora la successione delle parti reali delle stesse funzioni converge uniformemente alla parte reale di
.
Ulteriori generalizzazioni
Esistono due ulteriori generalizzazioni del teorema.
Teorema di Stone-Weierstrass per i reticoli di funzioni continue
La prima è la versione per reticoli del teorema di Stone-Weierstass.
Sia
uno spazio topologico di Hausdorff compatto costituito da almeno due punti e sia
un reticolo contenuto in
che verifica la condizione
Allora
è denso in
.
Teorema di Bishop
La seconda è un teorema dovuto a Errett Bishop.
Sia
uno spazio topologico di Hausdorff compatto,
una sottoalgebra chiusa dello spazio di Banach
e
una funzione appartenente a
;
indica una restrizione di
su un sottoinsieme
, mentre
indica lo spazio delle restrizioni su
di funzioni appartenenti ad
.
Sia
il sottoinsieme delle funzioni costanti reali.
Consideriamo l’insieme
e chiamiamo
il sottoinsieme degli insiemi massimali di
secondo l’inclusione insiemistica.
Se
verifica la condizione
allora
.
°°°°°
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.