Derivate d’ordine superiore
Insieme C-infinito
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Definizione di funzione convessa
Sia f una funzione definita su un intervallo I, aperto o chiuso, limitato o illimitato.
Una funzione di f : I → R é detta convessa se,
considerato un qualsiasi intervallo [x1, x2] ⊆ I,
il valore che la funzione assume in corrispondenza dei punti di tale intervallo é non maggiore del valore che gli stessi punti ricevono dall’equazione della corda congiungente i punti
(x1, f(x1)) e (x2, f(x2)).
Come si può vedere dal grafico, nel generico intervallo [x1, x2] ⊆ I,
il grafico della funzione sta non al di sopra del grafico della corda.
In termini analitici,
scritta l’equazione della retta passante per P1 e P2
y − f(x1) = f(x2) − f(x1) x2 − x1 (x − x1)
detto
x il generico punto dell’intervallo [x1, x2],
imponiamo f(x) ≤ y
ossia
f(x) ≤ f(x1) + f(x2) − f(x1) x2 − x1 (x − x1)
Pertanto possiamo dire che
f é convessa su I
quando,
∀x1, x2 ∈ I si ha:
f(x) ≤ f(x1) + f(x2) − f(x1) x2 − x1 (x − x1) ∀x ∈ [x1, x2] (1)
Alla disuguaglianza precedente possiamo dare un’altra forma.
Esprimiamo l’elemento generico x ∈ [x1, x2] in funzione degli estremi dell’intervallo attraverso
la relazione parametrica
x = x2 − t (x2 − x1) = t x1 + (1 − t)x2 con t ∈ [0, 1]
sostituiamo x nella relazione precedente
In conclusione:
una funzione f : I → R é convessa in I
quando,
∀(x1, x2) ∈ I e ∀t ∈ [0, 1],
sussiste la relazione
f(t x1 + (1 − t)x2) ≤ t f(x1) + (1 − t) f(x2) (2)
La funzione f é detta strettamente convessa se
f(t x1 + (1 − t)x2) < t f(x1) + (1 − t) f(x2)
vale in senso stretto
∀x1, x2 ∈ I e ∀t ∈]0, 1[.
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Esempio di applicazione della formula per le funzioni convesse.
Definizione di funzione concava
Una funzione di f : I → R é detta concava se,
considerato un qualsiasi intervallo [x1, x2] ⊆ I,
il valore che la funzione assume in corrispondenza dei punti di tale intervallo é non minore del valore che gli stessi punti ricevono dall’equazione della corda congiungente i punti
(x1, f(x1)) e (x2, f(x2)).
vale la seguente disuguaglianza:
f(t x1 + (1 − t)x2) ≥ tf(x1) + (1 − t)f(x2) (4)
Se la disuguaglianza vale in senso stretto si dirà che la funzione é strettamente concava.
il grafico della funzione sta non al di sotto del grafico della corda.
Proprietà delle funzioni convesse e concave
Le funzioni convesse godono delle seguenti proprietà:
• una funzione convessa definita su un intervallo I = [a, b], chiuso e limitato, é ivi limitata, tanto superiormente che inferiormente;
• una funzione convessa su un intervallo I risulta continua in ogni punto interno di I;
• una funzione convessa su un intervallo I ammette in ogni punto interno dell’intervallo derivata destra e derivata sinistra.
Essendo una funzione f convessa se e solo se −f é concava,
le proprietà enunciate valgono anche per le funzioni concave
• una funzione concava definita su un intervallo I = [a, b], chiuso e limitato, é ivi limitata, tanto superiormente che inferiormente;
• una funzione concava su un intervallo I risulta continua in ogni punto interno di I;
• una funzione concava su un intervallo I ammette in ogni punto interno dell’intervallo derivata destra e derivata sinistra.
Convessità e derivata
Ci siamo resi conto dall’esempio (1.1) che il riconoscimento della convessità (concavità) utilizzando la definizione non é semplice.
In aiuto ci viene la derivata.
A tal fine supponiamo che la funzione sia derivabile, allora
Teorema
Condizione necessaria e sufficiente affinché una funzione f sia convessa in [a, b] é che la funzione derivata sia non decrescente in [a, b].
Dimostrazione necessaria
Dimostriamo che se f é convessa allora necessariamente la derivata é non decrescente.
Facciamo riferimento alla figura:
Considerando i coefficienti angolari delle rette P1P3, P1P2 e P3P2, essi sono legati dalla seguente relazione
f(x) − f(x1) x − x1 ≤ f(x2) − f(x1) x2 − x1 ≤ f(x2) − f(x) x2 − x (5)
Facendo tendere x a x1, il primo rapporto tende alla derivata in x1,
mentre
facendo tendere x a x2 l’ultimo rapporto tende alla derivata in x2.
Essendo la (5) vera per ogni x compreso tra x1 e x2 possiamo scrivere:
f ′ (x1) ≤ f(x2) − f(x1) x2 − x1 ≤ f ′ (x2) da cui f ′ (x1) ≤ f ′ (x2)
ossia ∀x1, x2 ∈ [a, b], con x1 < x2, f ′ (x1) ≤ f ′ (x2).
Quindi la derivata é non decrescente.
Dimostriamo sufficiente.
Poniamo per ipotesi che la derivata sia non decrescente
e
applichiamo il teorema di Lagrange agli intervalli [x1, x] e [x, x2]
f(x) − f(x1) x − x1 = f ′ (x ′ 0 ), x′ 0 ∈]x1, x[ f(x2) − f(x) x2 − x = f ′ (x ′′ 0 ), x′′ 0 ∈]x, x2[
Essendo x ′ 0 < x′′ 0 segue dall’ipotesi che f ′ (x ′ 0 ) < f′ (x ′′ 0 );
la stessa relazione sussiste per i primi membri
f(x) − f(x1) x − x1 ≤ f(x2) − f(x) x2 − x da cui (f(x) − f(x1))(x2 − x) ≤ (f(x2) − f(x))(x − x1)
Isoliamo a primo membro f(x)
f(x)(x2 − x) + f(x)(x − x1) ≤ f(x1)(x2 − x) + f(x2)(x − x1)
da cui
f(x)(x2 −✚x +✚x − x1) ≤ f(x1)(x2 − x) + f(x2)(x − x1)
addizioniamo e sottraiamo al 2◦ membro
f(x1)(x − x1) f(x)(x2−x1) ≤ f(x1)(x2−x)+f(x1)(x−x1)−f(x1)(x−x1)+f(x2)(x−x1)
mettiamo in evidenza tra i primi due addendi del 2◦ membro f(x1)
e
tra gli ultimi due addendi (x − x1) f(x)(x2 − x1) ≤ f(x1)(x2 −✚x +✚x − x1) + (f(x2) − f(x1))(x − x1)
dividendo per x2 − x1,
si ottiene f(x) ≤ f(x1) + f(x2) − f(x1) x2 − x1 (x − x1)
Essendo questa relazione vera ∀x1, x2 ∈ [a, b], la funzione é convessa in [a, b].
Si noti che la funzione f é strettamente convessa se e solo se la derivata é crescente.
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Convessità e derivata seconda
Sia la funzione f dotata di derivata seconda in ]a, b[, richiamando il terzo corollario del teorema di Lagrange, possiamo affermare:
• se f ′′(x) > 0 ∀x ∈]a, b[ allora f ′ é crescente in [a, b];
• se f ′′(x) < 0 ∀x ∈]a, b[ allora f ′ é decrescente in [a, b].
Tenendo conto di quanto detto il teorema 4.1 può essere così riformulato.
Teorema
Sia f una funzione in [a, b] e dotata di derivata seconda nell’aperto ]a, b[.
• Se f ′′(x) > 0 ∀x ∈]a, b[ allora f é strettamente convessa in [a, b];
• se f ′′(x) < 0 ∀x ∈]a, b[ allora f é strettamente concava in [a, b].
Funzioni convesse e concave in un punto.
Teorema
Sia f una funzione derivabile in I e dotata di derivata seconda in un punto x_o ∈ I.
• Se f ′′(x_o) > 0 allora f nel punto x_o rivolge la concavità verso l’alto;
• Se f ′′(x_o) < 0 allora f nel punto x_o rivolge la concavità verso il basso.
Dimostrazione
Se,
ad esempio f ′′(x0) > 0 allora la f ′ (x) é crescente in x_o onde l’affermazione che la f in x_o rivolge la concavità verso l’alto.
Punto di flesso di una funzione
Sia f una funzione definita in I, un punto x_o ∈ int(I) é detto punto di flesso della funzione quando passando attraverso il punto x_o la funzione cambia di concavità.
Sussistono i seguenti teoremi:
Teorema
Sia f definita in I e derivabile nell’interno di I.
Se in x_o ∈ int(I) la f ′ ha un punto di massimo o minimo relativo proprio allora il punto x_o é un punto di flesso proprio.
Teorema
Sia f derivabile nell’interno di I e dotata di derivata seconda in un punto x_o ∈ int(I).
Se x_o é un punto di flesso di f necessariamente f ′′(x0) = 0.
Dimostrazione
Infatti, essendo, per ipotesi,
la funzione dotata di derivata seconda in x_o,
se fosse f ′′(x_o) > 0 la funzione rivolgerebbe nel punto x_o la concavità verso l’alto,
se fosse f ′′(x_o) < 0 la funzione rivolgerebbe nel punto x_o la concavità verso il basso.
Poiché,
per ipotesi, x_o é un punto di flesso, necessariamente f ′′(x0) = 0.
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