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Spazi Compatti

28 Apr

Spazi Compatti

Uno spazio topologico S dicesi compatto se ogni ricoprimento di S costituito da aperti, contiene un ricoprimento  finito di S.

Caratteristica degli spazi compatti

Uno spazio topologico S é compatto se, e soltanto se, ogni famiglia di chiusi di S, la cui intersezione sia vuota, contiene una famiglia finita la cui intersezione é vuota.

Dimostrazione

Sia S compatto

e

sia una famiglia di chiusi di S  tale che .

Poiché si ha:

onde é un ricoprimento di aperti di S.

Esiste allora un sottoinsieme finiti F di I tale che risulti un ricoprimento di S (in quanto S é compatto).

si ha dunque e quindi, per la …

cioè

 

 

 

 

Segue …

Spazio compatto 

In matematica, in particolare in topologia,

uno spazio compatto è uno spazio topologico tale che ogni suo ricoprimento aperto contiene un sottoricoprimento finito.

Un insieme contenuto in uno spazio topologico si dice compatto se è uno spazio compatto nella topologia indotta. 

Un insieme in uno spazio topologico si dice inoltre σ-compatto se è costituito dall’unione numerabile di insiemi compatti.

Intuitivamente,

i punti di un insieme compatto non possono essere troppo dispersi:

per esempio,

uno spazio metrico è compatto se e solo se ogni successione di punti possiede una sottosuccessione che converge ad un punto dell’insieme stesso.

In generale,

ogni sottoinsieme infinito di uno spazio topologico compatto possiede un punto di accumulazione.

Storia e motivazione

Il termine “compatto” fu introdotto da Fréchet nel 1906.

Era noto da molto tempo che una proprietà come la compattezza era necessaria per dimostrare molti risultati utili. In origine, quando si studiavano principalmente gli spazi metrici, veniva definito “compatto” uno spazio sequenzialmente compatto.

La definizione è stata sostituita da quella basata sui ricoprimenti aperti che permette di generalizzare agli spazi topologici generali molti risultati dimostrati per gli spazi metrici.

Uno dei principali motivi per studiare gli spazi compatti è che per certi versi sono molto simili agli insiemi finiti.

Infatti,

la proprietà del ricoprimento finito di aperti consente sempre di “approssimare” a piacere l’intero spazio con un numero finito di punti, permettendo l’estensione agli spazi compatti di molti risultati dimostrabili negli insiemi finiti.

Ad esempio,

sia  uno spazio di Hausdorff un suo punto e  un suo sottoinsieme finito che non contenga il punto .

Allora è possibile separare  e  con degli insiemi aperti disgiunti.

Inoltre,

per definizione,

nello spazio di Hausdorff esistono per ogni  degli intorni  di  e  di  (anch’esso dipendente da , ovvero dalla scelta di ) tali che  e  siano disgiunti.

L’unione  di tutti i  è un intorno dell’insieme ,

e

l’intersezione  (finita, dato che  è finito) degli  è un intorno di , disgiunto da ogni  e quindi dalla loro unione .

Questo ragionamento non funziona se  non è finito, dato che l’intersezione di un numero infinito di intorni non è necessariamente un intorno.

Se però  è compatto, il ragionamento è “salvabile”: infatti in questo caso si può estrarre un ricoprimento finito dagli , e l’intersezione finita dei relativi  è di nuovo un intorno di .

Si vede così che in uno spazio di Hausdorff un punto può essere separato da un insieme compatto che non lo contenga.

Un ragionamento analogo mostra che

nello spazio di Hausdorff due insiemi compatti disgiunti sono sempre separabili da intorni:

in altre parole,

l’assioma di Hausdorff vale sostituendo “insieme compatto” a “punto”.

Molti argomenti e risultati riguardanti gli spazi compatti seguono questo tipo di ragionamento.

Definizione

La compattezza è una nozione definita per qualsiasi spazio topologico.

Esistono due concetti distinti di compattezza, definiti, rispettivamente, in termini di ricoprimenti e di successioni.

Le due definizioni coincidono per molti spazi topologici,

ad esempio

per gli spazi metrici, e, più in generale, per gli spazi sequenziali.

Generalmente,

la prima è accettata come definizione generale per gli spazi topologici,

mentre

la seconda è usata in analisi matematica.

Compattezza per ricoprimenti

Uno spazio topologico  si dice compatto se da ogni suo ricoprimento costituito da una famiglia di insiemi aperti si può estrarre una sottofamiglia finita che è ancora un ricoprimento.

In altre parole,

per ogni famiglia  di sottoinsiemi aperti di  tale che:

esiste un sottoinsieme finito  di  tale che:

Qualche autore richiede che uno spazio compatto sia di Hausdorff,

ed in tal caso

uno spazio che soddisfa la definizione precedente che non sia necessariamente di Hausdorff è detto quasi compatto.

In modo equivalente,

uno spazio è compatto se da ogni famiglia di chiusi la cui intersezione sia vuota è possibile estrarre una sottofamiglia finita la cui intersezione è vuota.

In altre parole,

per ogni famiglia  di sottoinsiemi chiusi di  tale che:

esiste un sottoinsieme finito  di  tale che:

L’equivalenza delle definizioni discende dal fatto che

gli insiemi chiusi sono i complementari degli insiemi aperti,

e

dalle relazioni di dualità di De Morgan degli operatori di unione e intersezione di insiemi.

Compattezza per successioni

Uno spazio topologico  si dice compatto per successioni, o sequenzialmente compatto, se ogni successione di punti in  ammette una sottosuccessione convergente a un punto di .

Le due definizioni sono equivalenti negli spazi metrici in virtù del teorema di Bolzano-Weierstrass,

ma non negli spazi topologici più in generale.

Un esempio

di spazio sequenzialmente compatto ma non compatto è il primo numero ordinale non numerabile , con la topologia indotta dall’usuale relazione d’ordine di appartenenza .

Uno spazio che risulta invece compatto (grazie al teorema di Tychonoff) ma non sequenzialmente compatto è l’insieme  delle funzioni (anche non continue) dall’intervallo  in sé.

Negli spazi topologici si ha una caratterizzazione che utilizza le reti, dette anche successioni generalizzate:

uno spazio topologico  è compatto se e solo se ogni rete  in  ammette una sottorete convergente a un punto  in .

Compattezza di spazi euclidei

Grazie al teorema di Heine-Borel,

un sottoinsieme  dello spazio euclideo  è compatto se e solo se è chiuso nella topologia euclidea,

cioè

contiene tutti i suoi punti di accumulazione, ed è limitato,

cioè

esiste un numero positivo  tale che la distanza tra due punti qualsiasi in  sia sempre minore di .

L’affermazione non è valida invece per gli spazi ad infinite dimensioni,

ad esempio

per gli spazi di Hilbert o spazi di Banach.

Per il teorema di Weierstrass, inoltre,

un sottoinsieme compatto dei numeri reali ha un elemento minimo ed uno massimo.

Proprietà

Nel seguito le principali proprietà che caratterizzano gli spazi compatti.

Punti di accumulazione

Per il teorema di Bolzano-Weierstrass,

ogni sottoinsieme infinito di uno spazio compatto  ammette almeno un punto di accumulazione in .

Funzioni continue

Una versione del teorema di Weierstrass sostiene che

una funzione continua  definita su uno spazio topologico compatto  è limitata,

ovvero

la sua immagine è contenuta in un insieme limitato della retta reale.

La dimostrazione è la seguente:

si considera in  la famiglia delle controimmagini degli intervalli aperti e limitati della retta reale.

La continuità della funzione assicura che si tratta di una famiglia di aperti, dalla quale, per la compattezza, è possibile estrarre un ricoprimento finito di aperti, ciascuno dei quali proviene da un intervallo aperto e limitato.

L’unione di tali intervalli limitati, essendo finita è limitata e include l’immagine dello spazio topologico.

Più in generale,

una funzione continua:

tra spazi topologici “manda compatti in compatti”:

se  è un sottoinsieme compatto di , la sua immagine  è anch’essa compatta.

Sottoinsiemi chiusi

Un sottoinsieme chiuso di un compatto è anch’esso compatto.

D’altra parte,

un sottoinsieme compatto in uno spazio di Hausdorff, ad esempio un qualsiasi spazio metrico, è chiuso.

Prodotti e quozienti

Per il teorema di Tychonoff,

il prodotto di spazi compatti è compatto.

Il quoziente di un compatto  è compatto,

perché immagine suriettiva di  tramite la proiezione sul quoziente (che manda ogni elemento di  nella sua classe di equivalenza), la quale è una funzione continua (incidentalmente, la topologia quoziente è la più fine fra tutte quelle che rendono continua la proiezione).

Spazi metrici

Uno spazio metrico è compatto se e solo se è completo e totalmente limitato.

In particolare,

ogni spazio metrico compatto è limitato, nel senso che ha un diametro finito.

Ovvero,

detto  lo spazio metrico compatto, si ha necessariamente che:

è un valore finito.

Si noti che, benché la totale limitatezza implichi la limitatezza, esistono spazi metrici completi e limitati, ma non totalmente limitati, in particolare non compatti (si veda l’esempio qui sotto delle palle chiuse in spazi di dimensione infinita).

Esempi

Esempi di spazi compatti

Esempi di spazi non compatti

  • Per quanto esposto in precedenza, se uno spazio metrico è illimitato (ha diametro infinito) non può essere compatto.

    • Ne segue, ad esempio, che la retta  (ma anche lo spazio euclideo ) con la topologia standard non è compatta. Questo può essere visto direttamente considerando il ricoprimento aperto  al variare di , da cui non è possibile estrarre alcun sottoricomprimento finito.

  • La palla chiusa unitaria in uno spazio completo di dimensione infinita è un classico esempio di un sottoinsieme di uno spazio completo che sia limitato e chiuso, ma non compatto.

  • Ogni insieme  infinito con la topologia discreta.

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Pubblicato da su 28 aprile 2021 in MATEMATICA

 

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